Venezia: la città del caffè

Venezia e il caffè: sapete che il caffè è stato fatto conoscere in tutta Europa dalla bellissima città della Serenissima? La nostra storia inizia con Gianfrancesco Morosini, ambasciatore veneziano a Costantinopoli nel Cinquecento, che per primo descrisse il caffè come un'acqua nera bevuta dai turchi e prodotta da un seme chiamato kahve: avrebbe dovuto avere proprietà miracolose, tra cui quella di prevenire le persone dall'addormentarsi ... L'introduzione ufficiale del caffè a Venezia è però dovuta al botanico Prospero Alpini di Padova. Fu console di Venezia in Egitto e, durante una sua visita in città, portò con sé alcuni sacchetti di semi di caffè per far conoscere la bevanda scura a tutta la città. È dimostrato che già nel 1653 il caffè aveva già una buona circolazione a Venezia e veniva venduto principalmente dai musulmani residenti nella Serenissima. In questa prima fase la bevanda era considerata un elisir medicinale e veniva venduta a prezzi molto alti nelle farmacie. A poco a poco, però, la vendita si è aperta anche ad altri locali tipici della laguna diventando decisamente più frequentati e dando vita alle famose "botteghe del caffè". È interessante sapere che il fondatore del primo negozio ebbe un tale successo che fu costretto a realizzare un piccolo libretto per spiegare le grandi qualità della bevanda per battere la concorrenza. Correva l'anno 1716 e con questo Venezia raggiunse un altro grande traguardo introducendo il primo esempio di pubblicità. Il 29 dicembre 1720 Valentino Floriano Francesconi aprì il primo Caffè importante al mondo: si chiamava 'Alla Venezia Trionfante' ma, visto lo scarso successo, dopo pochi anni decise di adottare il suo nome così come si pronunciava a Venezia: Flòrian. Questo posto meraviglioso è ancora un Caffè d'eccezione e si trova in Piazza San Marco, sotto i portici delle Procuratie. Come previsto, la moda dei caffè fu un vero trionfo in città tanto che già nel 1763 se ne potevano contare 218. Ma c'è di più: oltre alle caffetterie, la città creò anche le cioccolaterie dove fu cambiata la ricetta tradizionale secondo i desideri dei clienti. Troviamo testimonianze nella Gazzetta Veneta dove, già nel 1760, Gasparo Gozzi scriveva di quanto i veneziani amassero queste botteghe, anche perché vedevano nel cioccolato virtù miracolose….

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